Carlo Greco ricopre la carica di direttore di Caritas Eusebiana dal 4 ottobre 2022, una data che non
è stata scelta a caso perché ricorrenza di San Francesco di Assisi, patrono d’Italia e ispiratore di
milioni nel donare la vita gli altri, come fanno i tanti parroci, volontari e fedeli che, tramite il
coordinamento del dott. Greco, portano sostegno ai tanti bisognosi presenti sul territorio
dell’Arcidiocesi di Vercelli.
Il suo percorso umano, educativo e professionale dimostra perché l’Arcivescovo mons. Marco
Arnolfo lo abbia scelto per ricoprire un ruolo così importante: marito, papà di due bambine, prima
della nomina giunta l’anno scorso, Carlo Greco ha ottenuto una laurea in Educazione Professionale
e affrontato diversi corsi di specializzazione (tra cui un master in Esperto in processi educativi e un
corso di alta formazione in Management delle imprese socialmente orientate) che gli hanno
permesso di saper ricoprire ruoli di direzione e coordinamento in diversi enti presenti sul territorio
vercellese, come l’associazione di volontariato Santa Teresa (che assiste i senza tetto), la
Cooperativa 181 (impegnata nel creare opportunità lavorative per persone svantaggiate, disabili e a
rischio di esclusione sociale), la Fondazione Istituto della Provvidenza e la stessa Arcidiocesi.
In occasione di questo suo primo “compleanno” in Caritas, abbiamo voluto porgli alcune domande,
per fare un bilancio delle attività svolte in questi 12 mesi e conoscere le situazioni di maggiore
emergenza.
Dottor Greco, in questo primo anno come direttore di Caritas Eusebiana, come si sono evolute
le situazioni di povertà sul territorio dell’Arcidiocesi?
Negli ultimi 12 mesi, abbiamo purtroppo assistito a un maggior impoverimento. In particolare, tutti
ricorderanno come, lo scorso inverno, l’incremento del costo dell’energia abbia messo a dura prova
tante famiglie. La generosità, tuttavia, non è mai venuta a mancare: grazie al concerto di Natale “…
E pace in Terra” e alle donazioni dei privati attraverso il portale (ancora attivo)
www.untettopertutti.org abbiamo raccolto circa 2000€. Con un contributo straordinario da parte
della nostra diocesi, grazie all’impegno del nostro Arcivescovo, siamo riusciti a fornire aiuti per le
utenze per un totale di oltre 10.000€. Grazie alla generosità dei Vercellesi, tra la Città e le
parrocchie dell’Arcidiocesi sono state aiutate 20 famiglie, che mai prima si erano rivolte ai nostri
Centri di Ascolto, a sostenere le spese per l’energia.
Un bellissimo risultato. Può parlarci anche delle altre emergenze che avete dovuto affrontare?
Le emergenze che abbiamo affrontato sono state molteplici: è aumentata la richiesta di cibo e di
beni di prima necessità, oltre alla richiesta di materiale scolastico e di farmaci non mutuabili, ma ciò
che più ci ha colpito è stato il ritorno del problema dell’emergenza abitativa. Questa ha colpito non
solo i nuclei familiari sfrattati per morosità incolpevole (tra le cause la perdita del lavoro o la
chiusura della propria attività commerciale), ma anche chi ha perso il sussidio fornito dal reddito di
cittadinanza. In tanti casi, questi problemi si sono sommati ad altre fragilità già presenti che hanno
reso spesso impossibile trovare un nuovo lavoro. Oltre a ciò, abbiamo assistito anche ad un
incremento di persone e famiglie che vanno alla ricerca di sostegno psicologico, principalmente a
causa dello stress e della depressione derivanti dalla loro difficile situazione sociale ed economica.
Quindi possiamo affermare che molti eventi nazionali ed internazionali abbiano avuto
ripercussioni anche nella nostra provincia?
Esattamente. La crisi energetica e la sospensione del reddito di cittadinanza, se pur quest’ultima
ancora in minima parte, hanno avuto ripercussioni anche a livello locale. Sul reddito di cittadinanza,
in particolare, pensiamo i maggiori problemi emergeranno questo inverno, quando chi lo ha perso
non sarà ancora riuscito a riattivarsi in questo poco tempo (parlo naturalmente per chi non ha
particolari fragilità) e le spese per utenze e il costo della vita in generale tenderanno ad aumentare.
Vercelli e la sua provincia hanno le proprie sfide uniche e specifiche, ma non possiamo negare che
questi cambiamenti politici ed economici abbiano esacerbato le condizioni di povertà anche nella
nostra comunità, riducendo le opportunità.
Considerata la crescita dei numeri e delle emergenze, avete dovuto affrontare dei
cambiamenti come Caritas Eusebiana per far fronte ad esse?
Certamente! Abbiamo dovuto potenziare e adattare le nostre risorse per far fronte all’aumento delle
richieste. Ciò ha significato coinvolgere più volontari (che si fa sempre più fatica a trovare),
rafforzare le nostre reti di approvvigionamento alimentare, cercare nuove ed ulteriori soluzioni
abitative per coloro che ne hanno bisogno e aiutare chi arriva da percorsi migratori nell’attesa di
essere collocato nei centri di accoglienza straordinaria.
Quali sono, invece, le priorità per i prossimi 12 mesi?
La priorità principale è continuare a fornire sostegno immediato a chi ne ha bisogno. Vogliamo
anche continuare a lavorare in sinergia con gli enti del territorio e le istituzioni per creare soluzioni
condivise a lungo termine, come il potenziamento dei programmi di reinserimento lavorativo che
già attuiamo appoggiandoci a diverse aziende del territorio e in particolare alla Cooperativa Sociale
181 (conosciuta a Vercelli per la pasticceria Il Mattarello, di fronte all’ospedale Sant’Andrea, e per
il Social Coffee di via Laviny). Grazie a questi progetti riusciamo concretamente a creare
opportunità lavorative, in particolare per le persone disabili e/o a rischio di esclusione sociale
(attualmente circa il 40% dei lavoratori della cooperativa 181 è una persona con svantaggio). Sul
territorio intendiamo continuare a collaborare anche con altri partner, come le agenzie formative e
le scuole professionali (Formater, Coverfop, CIOFs-FP, CNOS-FAP). L’obiettivo è aumentare il
numero dei servizi e le modalità di aiuto che possiamo offrire e dare sempre più risposte concrete a
chi si rivolge a Caritas Eusebiana. Sarà anche fondamentale lavorare sulla prevenzione, a stretto
contatto con le autorità locali e con altre associazioni per cercare di identificare e sostenere le
persone a rischio prima che cadano nella spirale della povertà. Un’altra priorità sarà attivare tutta
una serie di servizi presso la nostra Cittadella della Carità (sede dei nostri uffici Caritas, in via
Feliciano di Gattinara 10 a Vercelli) per essere sempre più prossimi a tutti i fratelli e le sorelle che
vivono nel bisogno.
Per concludere, c’è qualcosa che vorrebbe dire a chi sta leggendo questa intervista?
Desidero sottolineare quanto sia stata preziosa la solidarietà della comunità Vercellese, sia in città
che in tutta la diocesi. Questa generosità sta diventando sempre più importante perché stiamo
assistendo, a livello nazionale, a una diminuzione delle firme per destinare l’8xmille alla Chiesa
Cattolica e questo, negli anni a venire, farà diminuire le risorse sulle quali si basano molti degli aiuti
che riusciamo a dare. Ringrazio di cuore, perciò, tutti coloro che ci stanno aiutando ad immaginare
un mondo dove non ci sia più la Caritas come istituzione, ma la Caritas come stile di vita condiviso:
solo così ogni persona si sentirà voluta, sostenuta, accolta. In questo anno complesso, il loro
supporto e la loro generosità hanno fatto la differenza nella vita di molte persone. Ci tengo, poi, a
ringraziare i sacerdoti della Chiesa Eusebiana che, con la loro sensibilità e il loro esempio, hanno
affrontato ogni richiesta d’aiuto, senza lasciare indietro nessuno. Un grande grazie ai volontari dei
Centri di Ascolto parrocchiali e delle associazioni caritative, motori della carità e “prime braccia
aperte” ad accogliere i bisogni, le paure e le speranze degli ultimi. Ringrazio la squadra di operatori
e volontari che ho l’onore di avere con me quotidianamente in Caritas, persone che oltre alla loro
professionalità hanno un cuore e uno spirito di sacrificio grande, in qualsiasi momento della
giornata (spesso anche nottata) e sempre con lo sguardo verso i più fragili. Infine, un grandissimo
ringraziamento al nostro Arcivescovo Marco per la vicinanza e attenzione continua, oltre alla
profonda umanità e premura che dimostra nel fare propri i bisogni di tutti, trovando sempre il tempo
per ognuno.
Grazie a Carlo Greco per la disponibilità e per il grande lavoro che lui e tutti i volontari
svolgono sul territorio dell’Arcidiocesi di Vercelli. Vi invitiamo a continuare a supportare l’operato di
Caritas Eusebiana. Lo si può fare con bonifico tramite il conto corrente bancario: Arcidiocesi di
Vercelli – Caritas Eusebiana – IBAN: IT52 V030 6909 6061 0000 0131 576, con causale
“erogazione liberale” o “donazione”. Per coloro che non hanno la possibilità di offrire sostegno
economico, le possibilità sono il volontariato e la destinazione dell’8xmille