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Intervista al Direttore per i 50 anni di Caritas Eusebiana

Sabato 26 ottobre: è la data segnata sul calendario da tutti gli operatori e i volontari di Caritas Eusebiana. Nella cornice del Seminario Arcivescovile di Vercelli, si terranno i festeggiamenti per il 50 anni della nostra Caritas. Una giornata speciale ed emozionante, che vedrà presenti anche l’Arcivescovo Mons. Marco Arnolfo, il Vicario generale Mons. Stefano Bedello ed il Vicario alla Carità don Davide Besseghini. In occasione di questo importantissimo traguardo per Caritas e l’intera Arcidiocesi, abbiamo voluto porre alcune domande a Carlo Greco, direttore di Caritas Eusebiana, cui vanno anche i nostri più sinceri auguri per il secondo “compleanno” – ricopre, infatti, tale carica dall’ottobre del 2022.

Dottor Greco, quali attività caratterizzeranno la giornata di festa per il 50 anni di Caritas Eusebiana?

La giornata sarà caratterizzata da momenti di incontro, formazione e confronto. Saranno organizzati una serie di tavoli di lavoro, che ci permetteranno di riflettere e discutere sulle sfide e le opportunità affrontate quotidianamente nei servizi attivi su tutto il territorio diocesano. In particolare, quest’anno ci sarà uno spazio riservato ai giovani attivi nei servizi Caritas, per renderli protagonisti della Carità. Saranno momenti fondamentali per continuare a costruire insieme una rete di carità e solidarietà sul nostro territorio, rafforzando l’impegno comune a servizio delle persone più fragili.

Cosa significa per lei essere direttore in occasione di un traguardo così importante?

Non io, ma Dio! Siamo solo persone chiamate ad accompagnare chi ci viene affidato. Le persone passano, la Caritas invece rimane, ma ciò che conta ancora di più non è che rimanga la Caritas come istituzione (questo lo dico spesso lo so), ma la Carità, vera, vissuta reciprocamente tra tutte le persone.
Segno di quell’Amore che Dio ci ha donato, che Cristo ha testimoniato con la Sua stessa vita, partendo dai poveri, dagli ultimi. Questa è la più grande responsabilità che sento quotidianamente. Sono io?! Oppure è Dio?! Sono e siamo in Dio?!

Una riflessione molto profonda, grazie dottor Greco. Ripartiamo dai poveri, dunque: ci può raccontare come si sono evolute la povertà e la marginalità sul territorio dell’Arcidiocesi? E quali sono le emergenze che Caritas sta affrontando?

Negli ultimi tre anni, i numeri della povertà a Vercelli e nella sua provincia hanno visto un aumento significativo, soprattutto a causa dell’impatto della pandemia COVID-19, dell’inflazione e dell’aumento dei costi energetici. La povertà si è manifestata in forme diverse, coinvolgendo famiglie, anziani, stranieri e lavoratori in situazioni precarie.
Nel 2021 e 2022 (primo anno del mio mandato da direttore), il numero di persone che si sono rivolte ai servizi della Caritas diocesana è cresciuto rispetto agli anni precedenti, riflettendo una maggiore richiesta di beni di prima necessità come viveri e vestiti, oltre a sostegni economici per bollette e affitti. Le famiglie con minori, i disoccupati e gli stranieri sono i gruppi più colpiti, con un’incidenza sempre più alta della povertà assoluta e relativa. Si è accentuata anche la povertà multidimensionale, cioè quella che comprende vari fattori come la mancanza di lavoro, l’istruzione, e l’accesso ai servizi sanitari.A livello locale, il mercato del lavoro subisce continue contrazioni, provocando l’aumento della disoccupazione e la riduzione delle opportunità lavorative, in particolare nel Vercellese e in Valsesia. Anche questo ha contribuito a un peggioramento della situazione economica di molte famiglie, aumentando la loro vulnerabilità.
Negli ultimi anni, la povertà ha colpito in modo sempre più marcato anche i lavoratori impegnati in occupazioni precarie o sottopagate. In particolare, l’incidenza della povertà tra le famiglie con minori è aumentata significativamente, facendo emergere un quadro di crescente difficoltà economica. Negli ultimi mesi di questo 2024 sono tornate a farsi presenti famiglie in emergenza abitativa. L’ultima richiesta ci è pervenuta proprio pochi giorni fa: un nucleo di 3 persone con una sola entrata economica, in situazione precaria a causa delle spese per le cure molto specialistiche di cui necessita il figlio. Quasi ogni giorno devono spostarsi dal paesino in cui vivono fino a qui in città e non riescono più a far fronte ai costi dell’affitto.

Situazioni difficili, di cui si parla troppo poco. Speriamo le sue parole possano spingere ancora più persone a sostenere, direttamente e indirettamente, l’operato di Caritas Eusebiana. A tal proposito, in apertura ha parlato di protagonismo giovanile: come si educano alla Carità i più giovani e come si sta evolvendo Caritas Eusebiana attraverso il loro operato?

Ogni anno, elaboriamo un progetto in collaborazione con l’Ufficio Scuola dell’Arcidiocesi, gli insegnanti di religione e gli istituti comprensivi presenti sul territorio diocesano, per educare alla carità gli studenti di scuole medie e superiori, stimolandone la creatività per ideare ed elaborare nuovi progetti significativi e fare la differenza, come eroi quotidiani, nella vita dei più bisognosi.
Per quanto riguarda i giovani operatori e volontari già attivi, in Caritas viene dato loro lo spazio che si meritano e le responsabilità che possono prendersi perché danno un valore aggiunto a quello che facciamo, con la loro sensibilità, le loro emozioni e il loro “saper leggere i tempi e i momenti”, come pronuncia il nostro statuto.
I giovani non devono essere il nostro futuro e basta, ma sono già il presente di tutti, altrimenti a furia di dire che saranno il futuro, le responsabilità gliele daremo solo quando saranno vecchi, e questa è la scusa peggiore che si possa utilizzare per non lasciare loro lo spazio che si meritano.

Un’affermazione forte, ma giusta e doverosa, che speriamo arrivi alle orecchie di tutti gli interessati.

Grazie a Carlo Greco per la disponibilità e per il grande lavoro che lui e tutti gli operatori ed i volontari svolgono sul territorio dell’Arcidiocesi di Vercelli. Rinnoviamo l’invito a supportare l’operato di Caritas Eusebiana. Lo si può fare con bonifico, tramite il conto corrente bancario: Arcidiocesi di Vercelli – Caritas Eusebiana – IBAN: IT52 V030 6909 6061 0000 0131 576, con causale “erogazione liberale” o “donazione”. Per coloro che non hanno la possibilità di offrire sostegno economico, le possibilità sono il volontariato e la destinazione dell’8xmille alla Chiesa Cattolica: gesti che non costano nulla, ma sono di enorme aiuto.